martedì 16 aprile 2024

Bestiario selvatico - Appunti sui ritorni e sugli intrusi di Massimo Zamboni

I libri sono regali pratici, solitamente poco onerosi e grazie ad Amazon si può andare a colpo sicuro nell'accontentare i gusti del destinatario (sante wishlist) senza incappare in errori o doppioni. Ogni tanto tra consigli correlati e girovagare cibernetico, trovo titoli che mi incuriosiscono e che finiscono nelle mie wishlist di letture (ben due, enormi) e capita che tra compleanni e feste mi arrivi qualcosa che nemmeno ricordavo. Questo ne è l'esempio e quindi la sorpresa c'è stata ed è stata graditissima, tanto che per i miei standard odierni il tempo di attesa per la lettura è stato praticamente nullo.


Trama:
Gli esseri umani hanno vissuto da sempre fianco a fianco con gli animali. Con alcuni, addirittura, conviviamo da millenni. Al contrario, da quando la nostra società si è fatta più cittadina e industriale, abbiamo quasi perso il contatto con quelli che chiamiamo selvatici. Della loro presenza, anche quando frequentiamo gli stessi spazi, spesso nemmeno ci accorgiamo. Il mondo che popolano, però, è anche il nostro e l’influenza dell’uomo sull’ambiente che lo circonda ha portato a cambiamenti enormi, anche per quegli animali che, all’uomo, sfuggono.
Anche nel nostro territorio possiamo trovare innumerevoli animali alloctoni, ossia intrusi, inseritisi più o meno a forza in un ambiente che non era il loro con conseguenze diverse e imprevedibili sull’ecosistema, ma anche sull’economia di interi paesi e regioni. Oltre a questo sperimentiamo con sempre maggior evidenza una serie di ritorni inaspettati. Animali selvatici che ritenevamo scomparsi per sempre dalle nostre parti sono tornati ad abitarle, approfittando dello spopolamento delle zone montane e rurali o adattandosi ai nuovi contesti.
In Bestiario selvatico Massimo Zamboni va alla ricerca di questi animali e degli uomini che con loro hanno a che fare. Li osserva e li racconta, aiutato dai disegni di Stefano Schiaparelli, con la passione del naturalista, l’occhio attento dell’artista e la penna del grande scrittore, trasformando le loro storie in una metafora del nostro vivere.
Ho iniziato a leggere questo libro aspettandomi qualcosa di diverso, qualcosa di più formale, scientifico, meno personale. Meno racconto. Inizialmente la cosa mi ha delusa, ma più leggevo e più scorrevano le pagine. La cosa che mi ha catturata e mi ha trascinata fino alla fine in pochi giorni è stato il riconoscermi in tutto ciò, il sentirmi quasi parlare quando cito questi eventi ai miei amici che forse ne hanno anche le scatole piene.

Negli ultimi tempi, e in modo sempre più accelerato, ci troviamo a fare i conti con cambiamenti climatici che impattano sulla nostra vita e prima ancora su quella di piante e animali. Se della prima categoria forse è più difficile accorgersi (ma giusto oggi commentavo come i papaveri fossero i fiori dell'estate in mezzo al grano maturo, mentre ad oggi, aprile, son già fioriti), per i secondi è difficile ignorare, specie se si parla di picchi di popolazione, danni economici e titoloni finiti sui giornali. Del lupo ormai se ne parla continuamente, il granchio blu ha tenuto banco per un po' tra progetti e allarmismi come prima di lui era stato per il gambero killer. Forse in pochi si saranno accorti di come i colombacci siano diventati uccelli urbani, molti vedendoli avranno pensato a piccioni giganti magari. Nessuno forse ha mai visto uno dei tanti insetti citati per il massacro a colture e piante ogni volta diverse, a quest'invasione dovuta alla globalizzazione. Viaggiamo sempre più veloci noi e con noi un sacco di bestioline non sempre simpatiche.

Questi racconti che sanno di casa nostra, di un chiunque che potrebbe raccontare qualcosa che tutti potremmo raccontare, se solo ci si soffermasse a renderci conto di quello che succede. Perchè questo è il punto: a volte ci si accorge delle cose quando è troppo tardi.
Certo va detto che non è solo un libro di cattive notizie, ci sono anche dei ritorni e comunque il tono con cui si affronta il tutto non è affatto deprimente o catastrofico, anzi. Io l'ho letto con quel sorriso amaro, quasi nostalgico, quella sensazione di cambiamento davanti al quale si riesce a fare ben poco se non a correre ai ripari, spesso andando a introdurre quel competitor che nel nuovo habitat l'ospite indesiderato non ha.

E' un libro che si legge facile, che scorre bene, un libro che potrebbe far riflettere su quello che sta cambiando anche chi non ci ha fatto caso, chi non ci dà peso. Ero partita un po' malvolentieri, proprio perchè mi aspettavo qualcosa che avesse un approccio più naturalistico e approfondito forse (e ciò non vuol dire che l'autore spara cose campate in aria: c'è dello studio e dell'informazione dietro) ma alla fine, invece, sono contenta perchè mi sono sentita come nei panni dell'autore, riconoscendomi nei suoi racconti. Più che destinataria di questo libro, me ne sento partecipe, mi ci rivedo, lì a raccontare di quando nei campi non si vedevano gli aironi guardabuoi e i gabbiani stavano solo sul mare, quando i pacchi non arrivavano in un giorno e i nonni avevano un rimedio per ogni insetto che voleva banchettare negli orti...

lunedì 15 aprile 2024

Guida del Naturalista di Gerald Durrell

Ultimamente ho una pila di libri infinita, molti naturalistici, accumulata grazie a Vinted. Col trasloco, avevo bisogno di dare via diverse cose e così, approdando sull'app, ho scoperto che potevo convertire quello che non mi serviva più in... libri. La natura credo sia una delle mie grandi passioni da sempre insieme al disegno e alla lettura. Sebbene poi io abbia seguito in questa vita la via dell'arte, potessi rigiocare la partita sceglierei la natura, probabilmente l'etologia.
Negli ultimi mesi, ormai forse un paio d'anni in realtà, mi sono data in maniera più... seria? (se così si può dire) al birdwatching, tenendo un diario, accumulando libri, ma fin da piccola ho osservato la natura, quella più semplice, e mentre leggevo questo libro mi sono detta: la piccola Aurora di molti anni con questo libro avrebbe creduto di più in quello che faceva spinta da semplice curiosità.


Come ho scoperto questo libro? Cercando Konrad Lorenz, autore del mio libro preferito, L'Anello di Re Salomone, complice dell'attitudine della piccola me all'osservazione di animaletti che suscitavano l'orrore di mia mamma. Ce ne sono varie edizioni, quella sopra è la copertina di quello che ho, preso ad un prezzo davvero ottimo rispetto alla media a cui si trova. Potrebbe risultare datato, si penserebbe, in realtà forse si percepiscono i suoi anni solo per alcuni dati e per alcuni materiali citati, ma si rivela comunque di grande utilità e piacevolezza.
Il libro è stato come un ritrovare la me bambina che avrebbe pensato "Allora non sono l'unica a fare queste cose! E non è una cosa da scemi", cosa che adesso so, ovviamente, ma tutt'ora credo che qualcuno mi guardi con perplessità mentre passo minuti ferma davanti al mio laghetto in maturazione felice dei gerridi che pattinano sulla superficie dell'acqua.

Questo bel librone racchiude in sé le esperienze dell'autore, la descrizione dei vari habitat naturali e una guida pratica per osservare e studiare con mezzi comuni la natura che ci circonda. Dalla costruzione di una trappola, al come conservare i propri reperti, catalogarli e farne oggetto di studio per comprendere ciò che ci circonda. Spesso diamo per scontato un mondo che è oltremodo ricco e magari guardiamo documentari che parlano di animali che non vedremo mai se non allo zoo quando poi siamo circondati da un sacco di creaturine che forse non hanno la stessa maestosità, ma che nel loro piccolo sono granelli fondamentali di un'ecosistema più grande.

Certo questo libro magari ha informazioni datate, oppure l'autore ci parlerà di cose comuni in zone che non ci sono altrettanto familiari, ma il metodo che descrive vale per ogni parte del mondo e se magari non potremmo mai esaminare da vicino la tundra, è facile capire che lo "schema" alla base di ogni habitat è lo stesso.
Nella nuova casa dove vivo da non molto, ho deciso di godermi maggiormente l'esterno e ritrovare un po' la me bambina, cosa che mi porta sul terrazzo a leggere col binocolo a fianco, pronta a scorgere gli uccelli che vivono nella zona oppure imbambolata a osservare i miei nuovi medaka che depongono le prime uova e che saranno destinati a popolare il laghetto.

L'autore stesso a un certo punto si rammarica, citando la conversazione con un collega, di come i bambini non passino più il tempo a osservare uno stagno o un fosso, scoprendo poi di universitari che conoscono il comportamento e le abitudini di animali a loro poco familiari piuttosto che quello della fauna "di casa". Lo studio è molto più teorico che pratico e forse ci si dimentica che quello che leggiamo nei libri è frutto dell'osservazione e dello studio di persone che hanno fatto della curiosità la molla che li ha portati a essere poi i fautori di ciò che adesso diamo per assodato.

In me questo libro ha suscitato grande nostalgia e un rinnovato desiderio di osservare, semplicemente osservare con la dovuta calma ed attenzione quello che abbiamo intorno e che, immancabilmente, stiamo sempre di più riducendo. Nella siepe mista sul lato est della casa risiede uno stormo di passerotti, quegli uccelli che la mia generazione tende a dare per scontati senza forse sapere che sono un endemismo, Passer italiae, la Passera d'Italia e che negli ultimi anni la loro popolazione si è ridotta, se ricordo bene, del 67% (o giù di lì). Le nuove generazioni non potranno più darli per scontati e la cosa che mi rattrista è che probabilmente neanche se ne rendono conto... 

mercoledì 14 luglio 2021

La Maschera - volume primo di Paola Poggioli

Se vi capiterà di guardare in rete cosa se ne dice, troverete opinioni molto discordanti. Credo che succeda spesso quando un libro ha un certo tema o un certo stile (o entrambe le cose) ben identificabili e sui gusti non si discute. Io personalmente apprezzo lo yaoi, sono cresciuta a fantasy e manga come l'autrice e quindi la recensione che farò di questo libro sarà positiva, anche se, in conclusione, lascerò alcune riflessioni e pensieri in merito alla storia di questa serie che si è fermata al primo volume.


Trama:

Città Verde. Un centro portuale ricco, frenetico, abitato da elegante nobiltà e facoltosa borghesia, numerose confessioni religiose e teatro di scambio tra le più grandi città del continente. Un luogo affascinante di cui Shyar ha visto l’altra faccia della medaglia, quella che non si racconta, anche se ha solo quindici anni. Orfano, è stato cresciuto alla Casa di Miseria della città, ed è venuto per lui il tempo di essere mandato a servizio presso un qualche nobile. Un lavoro che ritiene tedioso ed insignificante, perché Shyar ha un carattere strano nonostante le sue umili origini: freddo, altero ed insolente. Un’indole che lo ha reso famoso con gli orfani del quartiere. D’aspetto esile ha la pelle bianca, ricci neri e occhi di un verde-grigio tanto distaccati da manifestare disinteresse per ogni cosa; finché quegli stessi occhi non si posano sul suo nuovo padrone: Xewonyan Ventridys. Il solo mago della città e unico personaggio allo stesso tempo temuto, ammirato ed odiato dall’aristocrazia, la quale fa a gara per accaparrarsene i favori. Shyar diventa il servo personale dell’uomo. Lo Stregone dei Veleni è un individuo oscuro ed imperscrutabile: tanto affascinante e pungente con le donne –suo unico vizio–, quanto pericoloso, crudele, arrogante, imprevedibile e tetramente seducente. L’interesse di Shyar non solo si accende, ma divampa in un sentimento che diviene ossessione ed agonia per un uomo che lo devasta, dice di non volerlo, ma è inevitabilmente attratto da lui.

La Maschera è la storia di un amore che diviene quasi follia, il racconto di un ragazzo dalle doti uniche e dell’uomo dall’immenso potere che lo porterà a svilupparle.

Allora, sulla trama c'è poco da dire: la storia ha un inizio lento e uno sviluppo altrettanto lento per quanto riguarda eventi salienti di storia poiché dedica ampio spazio a descrizioni di ambienti, sensazioni e dettagli, uno stile che a me piace molto e quindi non mi ha infastidita, anzi! Io ho trovato la lettura molto piacevole. Ovvio se cercate un romanzo di azione, questo sicuramente vi risulterà noioso perchè la storia scorre lenta, si dedica spazio ad eventi quali incontri diplomatici, occasioni di gala... tutte cose che servono più che altro a delineare il rapporto complicato tra Shyar e Xewon.

Sui personaggi: se non si amano storie con rapporti omosessuali, inutile dire che questo è un libro che non fa per voi. Diversamente, riconoscerete lo stereotipo tipico degli yaoi, con una parte nettamente dominante. Xewon è il bello, tenebroso e stronzo che nasconde i suoi veri sentimenti, il cui passato è oscuro e di cui non si capisce granché. Come personaggi a me ricordano molto quelli di Ayano Yamane, specie in The Crimson Spell, che comunque è una serie che amo anche se probabilmente morirò prima di vederne la fine.

Non è nascosto che questo libro sia nato sul web dove l'autrice, sotto lo pseudonimo di Axaly, ha pubblicato questa storia a puntate prima di raccogliere il tutto in un volume pubblicato da una casa editrice sconosciuta (almeno per me) da cui poi ha ricomprato i diritti. Non ho indagato molto sui motivi, ma evidentemente le cose non hanno funzionato. E a questo punto parliamo della nota dolente: ultimi aggiornamenti in merito a un sequel sul blog dell'autrice datati 2016 e poi più niente. Evidentemente anche una volta riacquisiti i diritti le cose non sono filate lisce e la stesura è rimasta ferma a un primo capitolo che si trova sul blog.

Come ho avuto il libro? Ho trovato l'autrice con lo stand a Grazzano Visconti. Anche io ero in fiera col mio libro, una delle ultime che ho fatto credo, e quindi l'ho comprato e ammetto che è stato uno dei pochi libri di cui ho cercato subito il seguito prima di arrivare alla fine. Scoprire la sua storia mi ha forse frenata nella lettura, rallentata di sicuro, ma non perchè non mi piacesse, ma perchè sapevo che sarei rimasta con una certa insoddisfazione. Ci ho messo anni tra acquistarlo e leggerlo e adesso, a 5 anni dalle ultime notizie, non so quanto sarà probabile che il 2 arrivi, ma d'altronde io stessa sono ferma nella scrittura pur non avendo abbandonato il mio mondo, quindi mai dire mai...

Per il resto io ho trovato che questo libro sia molto immersivo e facile da visualizzare, io me lo sono visto dinnanzi proprio come fosse disegnato dalla Yamane e non credo che sia un difetto dato che è evidente l'influenza alla base della storia e nessuno da nessuna parte ha negato la correlazione con manga yaoi. Ritengo sia uno di quei libri dove i gusti personali incidono per forza di cose nella valutazione e nel piacere della lettura, e io l'ho preso sapendo che sarei andata incontro a qualcosa che avrei apprezzato, anche se poi quando l'ho sfilato dalla libreria non mi ricordavo nulla e sono andata a caso... cosa che è stata come una piacevole sorpresa che mi ha aiutata a leggere in un periodo dove mi è davvero difficile concentrarmi.

Spero che Paola prima o poi porti avanti questa sua storia e io sarò prontissima a comprare il secondo volume di questa saga!

giovedì 21 gennaio 2021

Le Creature del Piccolo Popolo di Dario Spada

 E' un periodo in cui leggere mi è molto difficile. Il covid non c'entra nulla, semplicemente il mio livello di concentrazione è scarso da un po', un bel po', e non se ne esce. Ormai tipo è quasi un paio d'anni che va così, quindi vabbè...
Ero rimasta che leggevo il primo volume di Ravenloft scritto dalla Hamilton. L'ho letto ovviamente, ma dovessi raccontarvelo farei un po' fatica. Ha un inizio mooooolto lento, superata la grande salita la discesa è stata rapida. La scrittura mi è piaciuta, ma la storia è solo un incipit, quindi sì, mi è piaciuto nel complesso, ma non è nulla di che e non so se cercherò i seguenti.
Ma torniamo a noi! Ho fatto un periodo in cui ho cercato informazioni sul piccolo popolo e mentre Luca era in Trentino, gli ho detto che, se trovava qualche libro di leggende e similari, avrei gradito quello come souvenir. E Luca è tornato con questo, che poi ho scoperto che aveva una mia amica e se lo avessi scoperto prima, questo sarebbe stato depennato dai possibili acquisti...


L'idea di questo libro in sé mi piaceva, ce lo avevo anche in wishlist su Amazon, ma la realizzazione mi ha molto delusa. Purtroppo secondo me è colpa di come è stato organizzato e anche dell'editing. Ci sono molte ripetizioni e le categorie sono... inutili? Nel senso che ogni creatura o gruppo di creature ha un testo introduttivo e poi (in teoria) descrizione e habitat; a volte anche una leggenda. In teoria perchè, spesso, le informazioni sono mescolate tra le tre parti e non si capisce bene perchè...
Molte creature, inoltre, hanno descrizioni talmente simili che alla fine sembra un potpourrì molto incasinato e confuso... il fatto poi che le creature anche se son nelle Fate vengano chiamati Elfi o che alcune famiglie compaiano sia in uno che nell'altro gruppo... sinceramente passa la voglia di leggerselo tutto, ma l'ho fatto, La mia amica no, si è arresa prima.

Io credo che ci sia stata una grande ricerca di informazioni, ma alla fine risulta incasinato il modo di esporre i risultati e a volte gli elenchi di nomi impronunciabili (che non è colpa dell'autore, ma queste creature son tutte situate tra nord ed est Europa e non sono lingue a cui siamo avvezzi) sono una cosa che interrompe molto il succo dell'informazione. Tutto ciò secondo me sarebbe stato meno fastidioso con una buona fase di editing, un'impaginazione curata e, ammetto, questi libri sarebbero sempre molto meglio con illustrazioni per aiutare il lettore a comprendere meglio mentre in questo le illustrazioni presenti non rispecchiano molto la descrizione... sembrano un po' messe lì dove potevano c'entrare qualcosa.
Il fatto, però, è che qui tra una creatura e l'altra le descrizioni sono talmente simili che anche volendo, non trovi le differenze. Ci sono diverse fate che son tutte bionde con gli occhi azzurri e vesti bianche semitrasparenti... Inoltre sono descrizioni molto vaghe, a volte appena accennate e non sempre sono racchiuse nella giusta sezione "descrizione".

Più andavo avanti e più avevo voglia di metterci le mani per sistemare quei testi in modo migliore ma, nel bene o nel male (molto male) Armenia ha chiuso i battenti e con lei sono andati fuori stampa tanti bellissimi libri fantasy e dedicati al fantastico. Nota positiva: l'immensa bibliografia finale da cui provengono le fonti e che ha allargato la mia lista di libri papabili da cercare che, spero, siano più chiari e meglio impaginati, organizzati e comprensibili.

Di certo questo è un grande elenco di creature fatate di vario tipo, ma da qui a trarne informazioni chiare e distinguibili ce ne passa. Verrebbe voglia di cercarsele sul web una per una per capire meglio cosa le distingue o come sono, ma è una cosa che non farò. Avevo cercato testi proprio per avere qualcosa di materiale, di fisico... e niente, aspetterò il prossimo acquisto e intanto leggo un libro che ho preso al Butterfly Arc e che so già che mi piacerà perchè è una raccolta dei testi che si possono leggere nel percorso esterno del Bosco delle Fate e che vi consiglio di visitare, nei modi e nei tempi adeguati, se amate le farfalle e il popolo magico. Ma non portateci bambini irrispettosi, perchè avremmo voluto buttarne fuori a calci diversi...