martedì 21 giugno 2016

Il Burattinaio

Ho passato parte della mattinata a leggere. Ogni tanto svegliarsi presto ha i suoi risvolti positivi… e ho finito questo libro, secondo di una duologia italiana che mi hanno prestato degli amici.
Il primo libro, L’Acchiapparatti, mi aveva conquistata per la scelta dei personaggi e dell’ambientazione cupa di un medioevo molto crudo, ma la trama non mi aveva presa se non sul finale. Qui, invece, la storia mi ha subito presa, così come i nuovi personaggi e quelli vecchi ritrovati dopo quattro anni.


La Trama:
L'Oracolo, sopravvissuto sette volte al Tocco della Luce, ha predetto la caduta del Regno di Olm. L'Arconte Ossor, uno dei pochi che ancora credono nel potere del chiaroveggente, torna a consultarlo e si convince che l'imminente catastrofe sia in qualche modo legata alla scomparsa del mostro di Giloc, precipitato quattro anni prima, in circostanze alquanto misteriose, sul fondo di un crepaccio nelle lontane Terre di Confine. Un manipolo di Guardiani dell'Equilibrio, inquisitori incaricati di reprimere ogni forma di eresia e stregoneria, parte da Olm per far luce sulla vicenda. È il loro capo, l'Indice, a sovrintendere alle operazioni per la riesumazione del mostro e a condurre le indagini circa la comparsa di un presunto stregone nel vicino paese di Tilos. Schiavo della spinavera e spietato, raccoglie voci e dicerie, interroga e tortura i paesani per scoprire l'identità e la dimora di colui che cerca. Fiuta e segue le tracce dell'acchiapparatti di nome Zaccaria fino a Ombroreggia, dove lo cattura e lo rinchiude in un gabbiotto di ferro per condurlo a Olm. Ma Zaccaria “ospita” in sé un terribile segreto. Ci sono giorni in cui il gobbo parla attraverso di lui. Ci sono giorni in cui è un terzo ad abitarlo…
L’atmosfera cupa permane. Quello che traspare dall'ambientazione medievaleggiante di questo autore è la sporcizia, la decadenza, il vizio, il sangue… è un fantasy dove anche i cavalieri della Luce sono umani nelle loro debolezze e nei loro vizi. Dalla lussuria, all'ingordigia, alle droghe, sicuramente questo libro non si risparmia e il sangue scorre a fiumi.
E’ una scelta, secondo me, molto azzeccata e che non risulta forzata, voluta, ma piuttosto naturale, un naturale contorno alla storia che va narrandosi, fatta di fede, guerra, astio e vendetta.

Se nel primo libro la scelta di personaggi con evidenti difetti (orbo, zoppo, pazzo, sfregiato…) risultava curiosa e a tratti divertente, in questo secondo libro l’ilarità si perde completamente e anche gli sproloqui di Zaccaria assumono toni più tetri e misteriosi.

Devo dire che questo libro mi ha coinvolta molto più dell’altro. Non è che io non apprezzi l’ilarità, non c’entra niente. C’è che la trama del secondo parte subito in quarta, inserendo personaggi nuovi ricchi di fascino, direttamente da Olm, oltre i confini, territori che nel primo libro venivano solo nominati e che qui invece sono protagonisti con i loro drappelli di soldati fedeli alla Luce.

Il numero di morti è impressionante, è un mondo davvero spietato. L’Indice poi è un personaggio bellissimo (anche fisicamente tra l’altro) e il contrasto del suo aspetto con il suo difetto di pronuncia è così paradossale… (tipo quella pubblicità XD non ricordo di cosa era…). Esattamente come il concetto di fedele della Luce, completamente devoti a un culto e a meccanismi che rendono il concetto di Luce quantomai tetro, cupo. Perennemente legati alla loro dose di spinavera, spietati nell'uccidere e poi profondamente legati all'apparire perfetti, curati, puliti…

Il mio personaggio preferito del primo libro, Gamara, il cacciatore di taglie, assume un ruolo più rilevante nel secondo libro e questo ovviamente non mi è dispiaciuto affatto.

Come nel primo, i cambi di scena sono molto cinematografici, appoggiandosi su semplici personaggi di poco conto che fanno la loro comparsa proprio per rendere più reale e d’impatto un evento importante che ha luogo dove nessuno dei protagonisti è presente, ma dove il lettore va a vedere, avvantaggiato dalla sua mobilissima posizione in prima fila.

E’ stata decisamente una bella lettura e giovedì riporterò questi due libri ai loro proprietari. Non so bene cosa leggerò adesso… sono un po’ indecisa, quindi credo che lo scoprirò nel momento in cui prenderò in mano il libro prescelto X3
Nel frattempo, se vi piacciono i fantasy low magic e con un’atmosfera cupa e senza tanti fronzoli, questo è sicuramente il libro che fa per voi!

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