lunedì 20 giugno 2016

La Creatura che abitava la Notte

Che titolo missssterioso. Preso al mercatino dell'usato a uno sputo (non perchè me lo ricordo, ma perchè ha ancora la colla maledetta delle etichette che solo loro riescono a mettere su qualsiasi cosa) senza alcuna aspettativa. Non sembrava così orrendo e gli ho dato una casa.

La trama gira intorno a Bobby. E’ lui che racconta la sua storia da quando sua madre decide di trasferirsi da Dublino a Clare, un paesino in mezzo al verde e al nulla. Lui non vuole, lui vuole i suoi amici, la città.
Ha un carattere che verrebbe da prenderlo a ceffoni ogni cosa che dice. Fuma, si droga, ruba auto e si diverte così, con la sua piccola banda di disadattati quanto lui.
Sua madre l'ha avuto che era una ragazzina e non se la passa bene tra debiti, nessun lavoro e un secondo bambino, ancora piccolo.


Se dico di più, racconto mezzo libro, perchè la trama è tutta qui.
Non è che non ci sia molto di più, c'è dell'altro, qualcosa di misterioso, appunto, legato alle credenze sulle fate, ma non è nulla di così concreto come mi sarei aspettata. Rimane tutto molto nebuloso, e alla fine ti chiedi: finisce così? Sembra quasi che, a un certo punto, l'autrice si sia stancata di raccontare le peripezie del protagonista e abbia deciso di finirla lì, senza fornire molte spiegazioni, con un epilogo vago che ti lascia la possibilità di pensarla come ti pare.

Nonostante tutto ha un pregio: si legge in un soffio. Si butta giù come un bicchier d'acqua ma, come tale, non ha sapore. Passa e se ne va, non lascia nulla, nemmeno una morale, perchè non è che l'autrice cerchi in qualche modo di rivolgersi a un pubblico giovane mostrando questo tipo di vita come sbagliato. No… lo racconta così come è, senza cercare di ingentilirlo o rimarcare quanto sia una scelta sbagliata.

Odio il protagonista, odio sua madre e tutti gli altri personaggi mi restano abbastanza indifferenti. Nonostante ciò non mi ha fatto schifo come libro, si legge bene. La trama poteva essere anche riassunta in un racconto più che in un libro e io mi sarei aspettata qualcosa di più fantasy, ma qui di fantasy ce n'è un briciolino e neanche troppo concreto.

Personalmente avessi un figlio, non glielo farei leggere fin quando non avesse l'età giusta per capire da solo che la vita del protagonista non è da emulare o da comprendere, quanto più da biasimare e ritenere sbagliata. Neanche la consiglio come lettura se non lo trovate a pochissimo, come nel mio caso, perchè non vale il prezzo di copertina!

E’ una recensione flash, ma cosa posso avere da dire su di un libro breve e che per buona parte racconta la vita monotona di un ragazzino tra cavolate in città e la dura vita del contadino per ripagare i danni fatti a chi gli affitta casa? Dicessi di più tanto varrebbe neanche aprirlo XD

Volete sapere cosa c'entra il titolo di copertina con la storia? E’ il fulcro su cui si annoda un mistero legato alla casa che hanno ricevuto in affitto e che si cerca di risolvere e comprendere… ma che, come ho detto, alla fine non si comprende granché. Passatemi questa sorta di spoiler.
Sembra proprio che, alla fine, l'autrice non abbia avuto idea su come risolverla o non si sia voluta spingere troppo nel fantasy, lasciandola così, nebulosa…

E niente, adesso torno da E. J. Allibis di Ultima per leggere Immortals, che è lì da un po’ e sono curiosa!

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