martedì 21 giugno 2016

Oceano Mare

Altro libro che mi hanno prestato e ho letto al volo. Non so, credo sia la curiosità a spingermi a leggere con grande entusiasmo i libri che gli amici mi prestano. E’ come se volessero condividere qualcosa che li ha coinvolti e vedere se coinvolgerà anche me. Io scopro i loro gusti e imparo a conoscerli meglio, è davvero una bella cosa!
A me piace parlare di libri, e non solo del mio, anzi, anche se riconosco che in quanto a classici e libri famosi sono abbastanza ignorante. Ad esempio questo… io non conoscevo neppure l’autore, ma è uno di qui libri con così tanti pareri, che dire la tua sembra del tutto superfluo… ma comunque, lo scriverò lo stesso x3


Trama:
Oceano mare racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda Almayer, dove le tante storie confluiscono. Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici, con una scrittura suggestiva, immaginifica e musicale.
Parlare di trama non è facile perchè forse, fino a che non chiudi il libro, non hai ancora finito di collegare i fili e farti un’idea precisa dello spettacolo a cui hai assistito.
Inizialmente può risultare strano, specie se come me si è abituati a leggere un determinato genere e se, sempre come me, con la poesia si è avuto un rapporto travagliato fino dalle prime imparate a memoria.
Per me spiegare una poesia era il compito più odioso e il periodo in cui le poesie erano tema frequente, mi sarei sparata. Non sono mai riuscita a capire le spiegazioni date alle poesie… Io e la poesia non ci siamo mai capite.
Datemi delle immagini, delle foto e forse posso anche provarci, ma con le poesie…

Nonostante tutto, non posso dire che questo libro non mi sia piaciuto e che non meriti la sua notorietà. E’ particolare, appunto, a tratti suggestivo a tratti crudo e diretto e alcuni personaggi, anche con pochi tratti, risultano belli, affascinanti. Penso sia proprio il mio essere refrattaria alla poesia a portarmi a tre stelle piuttosto che quattro. Alcune parti mi sono scivolate addosso probabilmente perchè non son riuscite a fare breccia nel mio animo da lettrice poco poetica.

Devo dire, però, di aver apprezzato alcuni personaggi, in particolare il “trio” Thomas, Savigny e Ann Deverià. Di altri ho apprezzato il come le loro vicende siano state narrate, in primis il professore Bartleboom che, specie in conclusione, non può non farti sorridere. Paradossalmente, invece, mi è rimasta indifferente Elisewin che è uno dei personaggi che fin dall'inizio è lì e credo di non aver troppo ben compreso cosa l’autore volesse dire nel come si è, diciamo, curata dal problema che l’affliggeva.

I miei commenti, specie ciò che non ho capito o che ho apprezzato di meno, sono blandi e poco marcati perchè collego tutto a una mia mancanza, a una mia intolleranza piuttosto che a un fattore oggettivo legato al libro. Ne sono convintissima, esattamente come sono convinta che non riuscirei ad apprezzarlo maggiormente neanche rileggendolo.

Diciamo che, forse più di ogni altra volta, questo è proprio uno spassionato parere personale a un libro che, in ogni caso, non potrei mai definire brutto o dire che non mi piace. Penso, semplicemente, di non essere riuscita a farmi prendere dal mare. Sono rimasta sulla spiaggia a guardarlo da vicino, dove l’acqua mi ha bagnato appena i piedi… tutto qui.

Nessun commento:

Posta un commento