giovedì 23 febbraio 2017

Hania - La Strega Muta di Silvana De Mari

Ci ho messo davvero tanto a finirlo e oggi mi sono imposta di leggere le ultime pagine! Purtroppo non mi ha presa quanto speravo, nemmeno paragonabile all'entusiasmo con cui ho concluso il primo. Lo stile dell'autrice lo ha sollevato da un voto sotto la media per la trama che in alcuni punti ristagna fin troppo in una sorta di limbo prima di nuovi eventi che portano avanti la storia di poco, o meglio: di tempo ne passa molto alla fin fine, a singhiozzi, salti temporali in cui mi sono un po' persa fino a portare Hania e suo fratello a un'età "utile" affinché anche quest'ultimo possa divenire ingranaggio utile alla trama.


Trama:
Il Regno delle Sette Cime è in subbuglio. È ormai di dominio pubblico che la principessa Haxen abbia protetto Hania, la figlia che l'Oscuro Signore ha concepito nel suo grembo, e che poi, aiutata dal figlio del fabbro, Dartred, sia riuscita a raggiungere la Valle degli Zampilli, dove si trova la fonte dell'Acqua Sacra. Certo, Dartred è stato catturato e adesso lo attende la forca per il tradimento di cui si è macchiato. Madre e figlia, però, non sono state ancora trovate e a quanto pare la bambina ha poteri malefici straordinari, oltre ad apparire più grande della sua età. Ma la verità è ben altra. Hania è sì, per metà, figlia dell'Oscuro Signore, ma per l'altra metà è umana e possiede libero arbitrio. Haxen attraverso la narrazione delle storie del Cavaliere di Luce è riuscita a far nascere in lei una coscienza. E alla fine la bambina ha scelto di difendere la madre, nella battaglia contro il Signore Oscuro. Il mondo, però, non è pronto per capirlo, e madre e figlia devono ancora nascondersi. Naturalmente non prima di aver liberato Dartred...

La trama è un riassunto di quanto si sa nel primo libro e il secondo riprende proprio dalla liberazione di Dartred. Si aggiunge un nuovo punto di vista fornito da un bambino, Gari, che diviene poi un giovane soldato leale al regno e che, suo malgrado, con l'innocenza e la verità di cui fa vessillo, aiuterà la parte sbagliata del fronte cercando poi di rimediare votando la propria esistenza alla salvezza di un reame che ormai è sull'orlo del crollo.
la mancanza di Haxen e il nuovo governo salito al trono ha ridotto le Sette Cime a un ammasso di povertà e gioco d'azzardo dove pare che gli ideali siano morti e sepolti. Ma la nostra nuova poco allegra famigliola è fuggita oltre i suoi confini, oltre il deserto fino al mare.

Hania è cresciuta e questa nuova Hania deve ancora plasmarsi. Non mi ha convinta appieno, ma come questo volume è il cuore della saga, anche Hania è in periodo di transizione, alla ricerca di una nuova se stessa che deve divenire cavaliere.
Rois, figlio di Haxen e Dartred, diventa per lei un grande appoggio, un alleato, ma dalla sua nascita la trama rallenta e ristagna in una vita quasi ordinaria dove passano anni come niente fosse. Ho perso il conto degli anni trascorsi, si capisce solo che Hania è ormai una ragazzina e il fratello ne ha... sei? Non ricordo bene. La parte che si svolge sul mare mi è sembrata molto lenta, pesante e occupa una buona parte del libro, tanto che alla fine la maggior parte di questo mese di lettura si è arenato lì.

Per forza di cose, l'autrice finisce col ribadere fin troppo spesso gli stessi concetti e le stesse cose in questo periodo narrativo, tanto che distraendomi saltavo pure qualche riga, al che mi dicevo che non era il caso, chiudevo il libro e la sera dopo non avevo molta voglia di riaprirlo. Peccato, perchè in realtà l'inizio di questa trilogia mi era piaciuto ed ero molto curiosa anche se il continuo già mi convinceva poco.

Pare, dal finale, che questo periodo transitorio sia finito e la situazione si sia assestata e rimessa in carreggiata. L'obiettivo pare chiaro, non facile, ma promette un risollevamento narrativo, se non altro. Sono ancora più convinta che quest'autrice, per il suo stile, non sempre può piacere rispetto allo stile più diffuso che si ritrova nel fantasy. Lei è più diretta, più semplice... a volte più "ignorante", specie nei dialoghi, nel come le persone parlano. Lo trovo molto diverso dagli standard, più terra terra.

E niente, diciamo che sono abbastanza delusa rispetto a ciò che mi aveva lasciato il primo e guardo al terzo volume con un misto di speranza e rassegnazione. Non so come finirà, ma so che se non fosse stato per l'affetto verso l'autrice e il suo modo di raccontare la storia, avrei dato due stelle e non è che io le dia molto spesso.

Adesso mi leggo Il Colore della Magia. Me ne han parlato così bene di questa serie famosa... che io assolutamente non conoscevo. Ho preso il primo volume con grande curiosità. Spero non sia anche questo una delusione...

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